Affitti brevi: cosa cambia con la nuova normativa

La conversione in legge del decreto legge 50 del 2017 cambia la normativa fiscale per gli affitti brevi.
Tra le novità, a partire dal 1° giugno 2017, c’è l’estensione della cedolare secca al 21% anche per questa tipologia di contratti.

Cosa si intende per “Locazione breve”? Sono quei contratti di affitto con una durata inferiore ai 30 giorni.
In particolare, con questo Decreto Legge, la definizione si estende anche a:

  • contratti di locazione che prevedano servizi di pulizia locali e cambio biancheria;
  • contratti di sublocazione;
  • contratti conclusi dal comodatario che prevedano la concessione dell’immobile a terzi.

Secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate il mercato degli affitti brevi riguarda 500.000 immobili.

Il Decreto prevede che una “locazione breve” possa essere stipulata direttamente dal proprietario di casa o “tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare”, includendo anche i portali telematici sui quali avviene il pagamento del soggiorno.

Le novità più importanti del decreto riguardano chi esercita l’attività di intermediazione immobiliare, che dovrà:

  • Trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati relativi ai contratti stipulati per il loro tramite.
  • Se il pagamento viene gestito dall’intermediario o dal portale quest’ultimo opererà come sostituto d’imposta, trattenendo la ritenuta del 21%, provvedendo al relativo versamento e alla certificazione annuale.
  • Se l’affittuario sceglie il regime ordinario, non avvalendosi della cedolare secca, la ritenuta sarà a titolo di acconto Irpef.

Per conoscere le modalità di trasmissione dei dati dovremo attendere il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, previsto per il 25 luglio.

Gli obblighi si applicano anche agli intermediari (agenzie o portali) non residenti in Italia, anche se privi di una stabile organizzazione nel nostro paese. Sarà loro dovere nominare un rappresentante fiscale che si occupi della riscossione delle somme.

La norma ha l’obiettivo di combattere l’evasione fiscale da parte di chi affitta case e stanze per brevi periodi.

Novità anche per i viaggiatori: la tassa di soggiorno si estende anche a chi decide di alloggiare in case private.

Fonte immobiliare.it uscita dell 11 luglio 2017

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