Novità in arrivo per i contratti di locazione transitori

Novità in arrivo nel mondo degli affitti transitori per studenti e lavoratori fuori sede. In un decreto pubblicato in questi giorni, infatti, è stata attuata la convenzione firmata tra le associazioni di categoria dei proprietari di immobili e i sindacati degli inquilini. Da oggi, stando alla nuova legge, è possibile dare il via agli accordi locali che guideranno la stipula dei contratti nelle città sedi di università e nei comuni vicini. L’obiettivo è la lotta al sommerso, agevolando i proprietari che optano per i canoni concordati e i prezzi calmierati con sconti e risparmi fiscali.

Le condizioni previste dagli accordi, per rientrare nella categoria di chi affitta a canone concordato sono diverse: innanzitutto bisogna utilizzare esclusivamente le tipologie contrattuali previste negli accordi locali, la durata deve essere compresa tra un minimo di sei mesi e un massimo di tre anni e il canone non deve superare la soglia stabilita dagli accordi locali.

Nel decreto, di fatto, è stato stabilito ciò che gli accordi locali fra proprietari e inquilini dovranno regolamentare. In ogni città dovrà essere fissata una fascia di prezzo compresa fra un minimo e un massimo per il canone di locazione. In secondo luogo si stabiliscono le motivazioni per cui sarà possibile optare per questo tipo di contratto, che è possibile stipulare solo con studenti, lavoratori in mobilità, apprendistato, giovani in cerca di lavoro o che stanno seguendo corsi di formazione professionale. L’imposta di registro è fissata al 2% annuale e viene calcolato solo sul 70% del canone complessivo. Vale anche per questi tipi di contratto la formula di cedolare secca con l’aliquota al 10% fino a tutto il 2017.

uscita del 4 aprile 2017 fonte immobiliare.it

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