LA LOCAZIONE

Quando si decide di cambiare casa le soluzioni sono due l’acquisto o l’affitto.
In realtà quando si sceglie di andare in affitto non molti sanno che esistono diversi tipi di contratto.

Quando si valutano Diversi tipi di contratto sono tante le considerazioni da fare.

  1. Contratto a canone libero
  2. Contratto a canone concordato
  3. Contratto di locazione transitorio
  4. Contratto di affitto per studenti universitari

Vediamo nello specifico le varie differenze.

Contratto a canone libero

Questo tipo di contratto prevede una durata minima di quattro anni con un rinnovo automatico Di quattro anni e questa caratteristica permette alle parti di ottenere maggiore stabilità e sicurezza, il suo nome proviene dalla possibilità da parte delle parti di decidere in modo autonomo l’ammontare del canone di affitto.

Un’altra caratteristica di questo tipo di contratto è il preavviso. Infatti la durata di questo contratto fa sì che sia necessario un preavviso di almeno sei mesi prima della scadenza in caso di rescissione.

Contratto a canone concordato

Il contratto a canone concordato consente di accedere a diverse agevolazioni fiscali, tra cui la cedolare secca del 10%. Vediamo quali i requisiti per la stipula e come funziona.

L’articolo 2 al comma 3 stabilisce che, in alternativa ai contratti d’affitto a formula libera, quelli a canone concordato prevedono che il costo della locazione sia fissato secondo quanto previsto dagli accordi locali delle organizzazioni della proprietà edilizia e delle organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative.

Tra i requisiti previsti c’è anche la durata: i contratti a canone concordato prevedono la formula 3+2 e, a seguito della proroga biennale, le parti possono concordare il rinnovo a nuove condizioni della locazioni ovvero la rinuncia al rinnovo del contratto comunicando la propria intenzione con lettera raccomandata da inviare all’altra parte almeno sei mesi prima della scadenza.

Il proprietario dell’immobile non potrà scegliere liberamente il prezzo dell’affitto, ma dovrà fissarlo tenendo in considerazione un range specifico, fissato dall’accordo territoriale di riferimento per il proprio Comune.

Il calcolo effettuato, che dovrà tenere in considerazione il totale della superficie calpestabile dell’immobile, così come altri elementi accessori (ad esempio la presenza del balcone, o dell’ascensore, ecc..) dovrà essere confermato da una delle associazioni rappresentative di categoria.

Sono le agevolazioni fiscali a rendere particolarmente vantaggiosi i contratti d’affitto a canone concordato.

Per questa tipologia di contratti, è possibile optare per la tassazione mediante applicazione della cedolare secca del 10%, che sostituisce Irpef, addizionali, imposta di bollo o di registro.

Contratto di locazione uso transitorio

Il contratto di locazione ad uso transitorio è un tipo di contratto di locazione per uso abitativo utilizzato per esigenze temporanee, non turistiche. Con questo tipo di contratto, il locatore (soggetto titolare di diritto reale sull’immobile) concede in locazione per un limitato periodo di tempo e per un’esigenza transitoria ben individuata il godimento di un immobile destinato ad abitazione a un soggetto conduttore, al fronte di un pagamento di un corrispettivo.
Il vantaggio principale del contratto di locazione ad uso transitorio è quello di poter stipulare un contratto avente durata inferiore a quella minima prevista dalla legge, ossia di quattro anni (rinnovabili per altri quattro), per i contratti a canone libero, o tre anni (rinnovabili per altri due anni) peri contratti a canone concordato.

Per la redazione di un contratto di locazione di tipo transitorio, occorre, quindi fare riferimento al D.M. 30 dicembre 2002 e agli accordi raggiunti dalle associazioni maggiormente rappresentative di proprietari ed inquilini, valide nel Comune ove è sito l’immobile.

Il contratto di locazione transitorio, pena nullità deve essere redatto in forma scritta e deve essere registrato nei termini presso un ufficio Territoriale dell’Agenzia delle Entrate. Ricordiamo che, la registrazione del contratto è obbligatoria in quanto la sua durata è sempre superiore ai 30 giorni.

Il contratto per studenti universitari è un tipo particolare di contratto di locazione che si caratterizza, principalmente, per la durata transitoria della messa a disposizione dell’immobile da parte del conduttore a uno o più studenti che lo destineranno ad abitazione durante i loro studi universitari. Il contratto può essere firmato anche dai genitori per conto dei figli.

Contratto di affitto per studenti universitari
Il contratto per studenti universitari è un tipo di contratto di locazione che si caratterizza, principalmente, per la durata transitoria della messa a disposizione dell’immobile da parte del conduttore a uno o più studenti che lo destineranno ad abitazione durante i loro studi universitari. Il contratto può essere firmato anche dai genitori per conto dei figli.

La stipula di un contratto di locazione per studenti universitari deve rispettare due condizioni fondamentali.

Innanzitutto, lo studente deve avere la residenza in un Comune diverso da quello in cui frequenta l’università e tale circostanza deve emergere chiaramente dal contatto.

In secondo luogo, l’immobile concesso in locazione deve trovarsi in un Comune ove ha sede l’università o un corso universitario distaccato o in un Comune limitrofo.

Il canone che lo studente o gli studenti si impegnano a corrispondere al proprietario per il godimento dell’immobile concesso loro in locazione può essere determinato dalle parti abbastanza liberamente. Se, infatti, in generale il decreto 30 dicembre 2002 prevede che i canoni di locazione sono definiti da appositi accordi locali che tengono conto dei valori per aree omogenee ed eventuali zone determinate, è comunque possibile adeguarne l’importo sulla base dell’effettiva durata del contratto, della presenza di clausole particolari o della presenza di arredamento.

Il pagamento, poi, può avvenire in qualsiasi modo le parti ritengano preferibile e anche in contanti, nel rispetto del limite a tal proposito previsto dalla legge per la circolazione di somme di denaro che oggi è fissato in 3mila euro.

Come ogni altro contratto di locazione di durata superiore a 30 giorni, anche il contratto di locazione per studenti universitari va registrato presso l’Agenzia delle entrate.

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